Per chi non sa rinunciare al piacere di ascoltare un po’ di musica nemmeno quando è alla guida della sua vettura, l’amplificatore per auto è di sicuro un must. Grazie a questo apparecchio infatti è possibile mettere un sottofondo piacevole alle gite fuori porta, ai lunghi tragitti in autostrada o a quelle mattine in cui andare a lavoro è l’ultimo dei propri desideri.
Vediamo insieme quindi come scegliere un buon amplificatore per auto, uno di quelli insomma che ci possa regalare il piacere di sentire in macchina la nostra musica preferita apprezzando una qualità del suono non indifferente.
Come scegliere un amplificatore per auto
Scegliere un amplificatore per auto non è un’operazione particolarmente complessa, ma è pur sempre vero che per non pentirsi del proprio acquisto è necessario tenere in considerazione una lunga serie di criteri valutativi. Quali? Eccoli nel dettaglio:
Canali
Come abbiamo già detto, la qualità del suono regalataci da un amplificatore per auto se non eccelsa (in genere sono gli altri gli apparecchi destinati ai puristi della musica) deve quanto meno rispondere ad alti standard qualitativi. Al giorno d’oggi, per fortuna, la tecnologia digitale si è evoluta al punto da poterci regalare risultati davvero apprezzabili. Le autoradio infatti, rispetto a qualche anno addietro soprattutto, consentono di ascoltare tracce audio provenienti da diverse fonti ed offrono ormai un ampio ventaglio di programmi e di funzioni.
Capita però che modelli sulla carta giudicati eccelsi in realtà non siano in grado di garantire le prestazioni promesse. In questo caso diventa necessario aggiungere al pacchetto un amplificatore che potenzi i segnali audio migliorando la qualità del suono. Successivamente sarà possibile unire ai due aggeggi anche degli altoparlanti, subwoofer, woofer e tweeter di modo che si possa essere finalmente certi che il proprio apparecchio sia in grado di captare e replicare tutte le frequenze che un orecchio umano è di norma in grado di udire.
Questa lunga premessa serve a comunicare a chi legge che quando si acquista l’amplificatore per la propria auto è necessario verificare sempre a monte il quantitativo di speaker che ad esso sarà possibile collegare dato che da questo valore dipende anche il numero di canali che il sistema riuscirà a captare. Cos’è un canale? Beh, in maniera un po’ semplificata diremo che esso è un percorso aereo autonomo su cui viaggiano delle frequenze sonore.
Un amplificatore può prevedere un collegamento monocanale e quindi agganciarsi ad un unico subwoofer o multicanale a cui sarà possibile collegare diversi tra i dispositivi sopra elencati(dai due agli otto speaker). E’ chiaro che nel primo caso il sistema risulterà scarsamente flessibile ed ovviamente più propenso, per così dire, a riprodurre i bassi. Nel secondo invece le possibilità di personalizzazione sono davvero parecchie grazie soprattutto all’opportunità di effettuare dei collegamenti a ponte.
In sintesi questo procedimento consente di unire due canali ad un solo altoparlante esterno che ne guadagnerà in potenza. Le bande udibili spazieranno così dai bassi agli alti e l’impianto risulterà comunque più performante. Attenzione però: altoparlanti, subwoofer, woofer e tweeter sono dispositivi molto delicati ed un impianto eccessivamente potente, se collegato a sproposito a questi dispositivi, rischia di danneggiarsi irrimediabilmente. Meglio quindi non esagerare.
Potenza
Come già accennato nelle righe precedenti, la potenza è un elemento di cui bisogna tenere conto con molta attenzione prima di acquistare un amplificatore per auto. Essa del resto influisce innegabilmente sulla qualità delle prestazioni del proprio impianto. Un errore comune è quello di acquistare il proprio amplificatore ancor prima di aver preso delle decisioni in merito agli speaker cosa che nella maggior parte dei casi si traduce nell’assembramento di un sistema scarsamente potente e qualitativo.
A volte si pone rimedio a questo errore acquistando un secondo amplificatore che supporti un subwoofer, ma non è detto che il trucchetto garantisca risultati ottimali. L’amplificatore quindi deve essere l’ultimo pezzo dell’impianto ad essere acquistato e la sua potenza dovrà perciò adattarsi agli altri elementi scelti. In questo processo comunque può tornare utile formarsi delle idee precise circa alcune sigle che compaiono spesso in relazione alla potenza dell’amplificatore.
Una di queste è l’RMS. Tale grandezza, misurata sempre in Watt, dà delle informazioni precise in merito alla potenza continua che un normale speaker può supportare senza per questo danneggiare alcune delle sue parti. Quando l’amplificatore che si intende acquistare quindi dovrà collegarsi ad un impianto preesistente il consiglio è quello di scegliere una potenza RMS sempre compresa tra il 75% ed il 150% rispetto alla potenza RMS vantata dai vari altoparlanti integrati.
Un altro parametro che viene spesso indicato in questo contesto, e di cui i meno esperti sanno poco, è la potenza di picco. Questo dato, il più delle volte di dubbia interpretazione o comunque capace di trarre in inganno il consumatore, indica il picco di potenza a cui può arrivare, anche se solo per un brevissimo lasso di tempo, l’altoparlante in questione. Conclude questa breve lista di sigle e diciture legate al wattaggio degli amplificatori la cosiddetta potenza massima.
Essa indica l’energia totale di cui necessita lo speaker per funzionare al meglio. Un po’ come nel caso precedente, tale valore risulta alquanto fuorviante dato che il fabbisogno energetico di un amplificatore è sempre maggiore rispetto all’effettiva potenza degli altoparlanti.
Compatibilità
Prima di acquistare un amplificatore per auto è sempre bene verificare la sua compatibilità con le altre componenti dell’impianto. Un fattore in tal senso rilevante deve essere considerato l’impedenza, dato che da esso può dipendere non soltanto la qualità dell’audio, ma persino l’integrità del sistema. Tale parametro viene misurato in Ohm ed indica la generale resistenza che ciascun amplificatore è in grado di esercitare sulle onde audio.
Una bassa impedenza permetterà così ai suoni di viaggiare meglio nell’ambiente raggiungendo quindi gli speaker e di rimando le nostre orecchie con frequenze ottimali. Un amplificatore troppo potente, si ricordi questo particolare ancora una volta, può danneggiare parecchio gli altoparlanti sino a mandarli al macero. Di contro un dispositivo troppo labile tende a surriscaldarsi ed a bruciare parti anche abbastanza estese dell’impianto.
Inoltre a ciascun canale può corrispondere un diverso quantitativo di Ohm. Quanto sinora riportato ha lo scopo di ricordare a chi legge che i prodotti di fascia più economica sono da considerarsi a rischio e che molti di essi, oltre il danno la beffa, non sono dotati nemmeno di sistemi di sicurezza. L’impedenza quindi è un valore di estrema importanza da considerare con molta attenzione ancor prima di mettere mano al portafogli.
Ancora a proposito di compatibilità, parleremo anche delle diciture 1 DIN e 2 DIN. Esse stanno ad indicare delle dimensioni standard utilizzate di norma per questo genere di apparecchiature e non hanno alcuna rilevanza per quanto concerne l’effettiva connettività di un amplificatore ad altri dispositivi.
Classe
Un ultimo elemento da tenere in considerazione quando ci si appresta ad acquistare l’amplificatore per auto dei propri sogni è la sua classe di appartenenza. Questo valore infatti sottende il possesso di precise caratteristiche tecniche che possono distinguere un apparecchio di normale fattura da un top di gamma. Cominciamo dalla classe A. Essa è una di quelle più dispendiose in termini di consumo energetico dato che il dispositivo rimane in funzione perennemente anche se non ha in effetti captato alcuna frequenza da amplificare.
La classe A si caratterizza per un basso livello di distorsione e per una qualità audio degna delle migliori aspettative. Un amplificatore di classe A presenta però il grosso svantaggio di risultare spesso ingombrante e di produrre un certo calore. La classe B si caratterizza per una maggiore efficienza rispetto alla precedente ed offre il grande vantaggio di spegnersi automaticamente non appena non riceve canali da trasmettere.
Essa inoltre tende a riscaldarsi molto di meno ed ha generalmente dimensioni più ridotte rispetto alla classe A. La qualità del suono però è innegabilmente inferiore mentre il rischio di andare in distorsione è molto alto. La classe AB, non è difficile intuirlo, fonde in una perfetta sintesi le caratteristiche sopra descritte dando modo all’utente di godere di un audio ottimale e di livellare parecchio i difetti sopra elencati.
Ovviamente però ad essere in qualche modo livellati sono anche i pregi che risultano in un certo senso alquanto ridotti. La classe D infine offre la migliore efficienza energetica in assoluto, è spesso molto compatta ma pecca nella riproduzione di frequenze acute. Per tale ragione essa viene spesso associata a dei filtri che eliminino ogni possibile distorsione a monte. In genere questi prodotti vengono abbinati ai subwoofer.
Detto ciò, è bene aggiungere che scegliere la classe del proprio amplificatore non è qualcosa di fattibile seguendo i fondamenti di una scienza esatta: ognuno insomma si orienterà sul prodotto che più di altri riterrà in grado di soddisfare le proprie esigenze. Il consiglio è comunque quello di propendere sempre per tecnologie più moderne non fosse altro che per le dimensioni più compatte del dispositivo.
Questa caratteristica infatti consente di trovare molto più facilmente un alloggio per il proprio amplificatore, alloggio che non disturbi il conducente dell’auto. Ovviamente però la compattezza non dovrà mai prevalere sulla qualità dell’audio.